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Erina Castriota

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Erina Castriota
Erina Kastriota
Princess of Bisignano
Duchess of San Pietro
Countess of Soleto
Portrait of Erina Castriota
Princess consort of Bisignano
Tenure1539-1565
PredecessorEleonora Todeschini Piccolomini
SuccessorIsabella della Rovere
Duchess of San Pietro
Tenure1530-1565
PredecessorFerdinand Castriota
SuccessorNicolò Berardino Sanseverino
Countess of Soleto
Tenure1530-1565
PredecessorFerdinand Castriota
SuccessorNicolò Berardino Sanseverino
Born1528
DiedSeptember 15th, 1565
Morano Calabro
SpousePietro Antonio Sanseverino
IssueNicolò Berardino Sanseverino
Vittoria Sanseverino
DynastyKastrioti (by birth)
Sanseverino (by marriage)
FatherFerdinand Castriota
MotherAdriana Acquaviva-d'Aragona of Nardò
ReligionRoman Catholic

Erina Castriota (Albanian: Erina Kastriota), also known as Irina Castriota, was an Albanian princess from the House of Kastrioti. She was the 3rd Duchess of San Pietro in Galatina, 3rd Countess of Soleto and Princess of Bisignano.

Life

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Erina Castriota was born into the House of Kastrioti, she was the daughter of Ferdinand Castriota and Adriana Acquaviva-d'Aragona of Nardò.[1][2][3] Not much is known about her early life. Erina Castriota inherited her father's confiscated fiefs, including the Duchy of San Pietro in Galatina and the County of Soleto, following Ferdinand's exclusion from amnesty by Charles V after the Peace of Cambrai in 1530. This exclusion led to the confiscation of Ferdinand's lands. As part of her dowry when marrying Pietro Antonio Sanseverino, Erina brought these fiefs, a transfer recognized by Charles V. The official donation document referred to her as the "only-begotten legitimate and natural daughter," and outlined a dowry of twenty-five thousand ducats, with a portion payable at her marriage and the remainder upon Ferdinand's death, contingent on him having no male heirs. Scholars debate whether Ferdinand had male children. Some, like Dufresne, assert that all his sons died without heirs, while others, such as Zazzera, believe Erina was the only child from his marriage to Adriana Acquaviva. Erina's inheritance was likely due to her father's felony and the supposed death of any brothers without issue.[4][5][6][7][8][9][10][11]

Coat of arms of Erina. Located in the halls of the Ducal Palace of Tricarico. It's a Modified version of her father and grandfather's coat of arms.
Plaque of Erina Castriota in the Arbëreshë town of Civita, written in Albanian and Italian

In 1539, Erina Castriota married Pietro Antonio Sanseverino of the House of Sanseverino, becoming his second wife and the Princess consort of Bisignano.[12][13][14][15] She brought 25,000 Ducats and the fiefs she inherited from her father as her dowry for her husband.[16]

Erina died in Morano Calabro on September 15, 1565, and was buried there.[17]

Issue

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Erina married Pietro Antonio Sanseverino. The pair had two children:[18][19]

Family tree

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See also

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References

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  1. ^ Padiglione, Carlo (1879). Di Giorgio Castriota Scanderbech e de' suoi discendenti narrazione. Stab. Tipografico del Cav. Francesco Giannini. p. 26. ...Staremo noi all osservazione dello Zazzera che scrisse esser nata da Ferrante duca di S Pier in Galatina e da Adriana Acquaviva Erina unica figliuola Tenendo a cossiffatta...
  2. ^ Elena Laura Calogero, Donato Mansueto (2007). The Italian Emblem A Collection of Essays. Glasgow Emblem Studies. p. 81. ISBN 978-0-8526-1832-5. ...Irene (or Erina) Castriota was the daughter of Ferdinando II, duke San Pietro in Galatina, who belonged to the very importance Albanian families Castriota Skanderbeg...
  3. ^ Hopf, Carl (1873). Chroniques gréco-romanes inédites ou peu connues, pub. avec notes et tables généalogiques. Weidmann. p. 533.
  4. ^ Padiglione, Carlo (1879). Di Giorgio Castriota Scanderbech e de' suoi discendenti narrazione. Stab. Tipografico del Cav. Francesco Giannini. p. 25. ...Ma perchè i feudi erano stati dati alla figliuola Ire ne dobbiamo tenere all opinione del Dufresne che dice esser morti tutti i figliuoli di Ferrante senza lasciar fi gli qui absque liberis objere 157 A noi non pare Il Mo nardo nel dedicare la vita dello Scanderbech 158 da lui edita a Girolamo Angelo Flavio dice che la linea ma schile dell illustre famiglia del gran generale del quale il Flavio era nipote erasi estinta in Ferrante duca di S Pier in Galatina Ma possiamo noi prestar fede a tale assertiva e tenerla per vera sol perchè l abbia detta il Monardo Il Rodotà 159 afferma che così doveva essere altrimenti il Flavio avrebbe dovuto rimproverarlo anzi avrebbe dovuto trattarlo da impostore Curioso ragiona mento Non pose egli mente che il Flavio era parente assai lontano dei Castriota che vivevano in quell epoca ed in luoghi lontani l uno dagli altri La ragione che ebbe il Monardo a non fare menzione dei fratelli di Erina fu per chè non li intese mai nominare da alcuno e perchè sa pendo che i feudi da D Ferrante erano passati nelle il Campanile 160 il Maurice 161 ed altri storici unanimamente affermano che due furono le mogli del Bisignano cioè Giulia Orsino ed Erina Castriota la quale ultima sopravvisse al marito che mori circa il 1559 quando re cossi a fare omaggio per ordine di Filippo II ad Isabella figliuola di En rico II di Francia che fu la 3 moglie del re ispano Colei che festeggiò in Calabria ed in Napoli l Imperatore Carlo V fu la Giulia Orsino prima moglie di Pirro Antonio Sanseverino della quale il PINO che ricordò la venuta di Carlo V 162 in Napoli così scrive e dir poi sempre ecco una Parte della bellezza pellegrina C have nel suo bel volto Julia Ursina...
  5. ^ Padiglione, Carlo (1879). Di Giorgio Castriota Scanderbech e de' suoi discendenti narrazione. Stab. Tipografico del Cav. Francesco Giannini. p. 26. ...mani di Da Erina suppose che questi non avesse lasciato figli maschi E poi come sapeva il Rodotà se venne o no fatta al Monardo qualche osservazione dal Flavio Staremo noi all osservazione dello Zazzera 163 che scrisse esser nata da Ferrante duca di S Pier in Galatina e da Adriana Acquaviva Erina unica figliuola Tenendo a cossiffatta opinione noi avverseremmo il referto del Dufresne più vi cino all epoca in cui viveva Ferrante il quale scrisse che questi avesse avuto anche dei figliuoli maschi seb bene egli aggiunga che essi non ebbero eredi Lo Zazzera quindi volle forse intendere che Erina non ebbe altre sorelle ammenocchè non la ritenne egli per unica con siderando che i feudi erano a lei stati dati senza por mente però che ciò era avvenuto in danno dei fratelli di lei per la fellonia del padre Che se il Papadia 16 dice che Ferrante ebbe dalla duchessa Acquaviva più figliuoli dei quali gli rimase sola Irene che maritò al Sanseverino nel 1539 ed alla quale assegnò il suo stato per non aver più figliuoli egli lo scrive per aver letto nel Dufresne che i figliuoli di Ferrante erano morti senza figli e lo giudica anche dal possesso del feudo che aveva Erina L aver poi egli detto che con la morte dell Erina avvenuta nel 1565 si estinse la linea dei nostri Castrioti egli intese con queste parole essere estinti non i Castriota in generale ma soltanto i Castriota come feudatarii di S Pietro in Galatina Che se nel pri vilegio di Carlo V con cui annuisce alla donazione di San Pier in Galatina fatta dal padre in favore di Erina que sta è chiamata unigenita figliuola legittima e naturale ciò è detto perchè in quel correr di tempo il Ferrante...
  6. ^ Padiglione, Carlo (1879). Di Giorgio Castriota Scanderbech e de' suoi discendenti narrazione. Stab. Tipografico del Cav. Francesco Giannini. p. 27. ...non aveva figliuoli maschi Che egli era in condizione di procrearne lo rileviamo dall atto stesso della donazione dei suoi feudi in contemplazione del matrimonio a Tra i patti stabilisce che ove egli avesse avuta prole maschile avrebbe rivocato i patti anteriori dando però alla figlia ducati venticinque mila per dote i quali le sarebbero a e esso Il s or duca promecte in dotem et dotis nomino et per le dote da epsa Il ma s ra donna herina al predicto Il mo petro antonio Sanseverino prencepe de Bisignano in casu che dal dicto duca nascerano figliolj mascolj legitimj et naturalj ducati vinte cinque milia de moneta de pagarnose in questo modo videlicet Tre milia docatj de moneta nel gior no del sposare et transportare che farra honorifice ut decet dicta Il ma sig ra donna herrrina in sua casa che sarra nel mese predicto de septem bro po futuro XIII ind et tanto avante quanto piacera al predicto Il mo s or duca et li restantj vinteduj milia ducatj al complimento de dicti vinte cinque milia si habiano da pagare dopo la morte del predicto Il mo s or du ca de Sancto pietro per il figliolo mascolo quale facesse o descendesse legittimo et naturale del predicto Il mo s or duca Item il predicto Il mo s or duca per causa et comtemplatione del dicto matrimonio dante domino con trahendo ex nunc donationis titulo irrevocabiliter inter vivos dona ala dicta Ill donna herrina et soi heredi et successorj in casu quod absit che mo resse senza figliuolj masculj tucto il statu suo videlicet La Terra de Ga gliario et dicta Terra de sancto petro cum titulo et honore ducatus dicta Terra de Solito ec et in lo casu predicto dicto Il mo duca le co stituisce dicte Terre per simplex costitutum tenere et possidere in nome de dicta Il ma s ra donna herina Item extit ex pacto che quando lo Il mo s or duca facesse figliolj maschj ex suo corpore legitimo descendenteno che di cto Ill figlio legitimo et naturale sia herede et sia tenuto pagare post mortem ipsius ducis et complimento de dicte dote cioe li vinteduj milia ducatj restanti cum hoc pacto tamen lege et conditione che restando il dicto suo figlio postumo seu de minor eta et tn eta pupellarj et non po tesse nelj venesse comodo pagarerj li dicti vinte duj milia ducatj li de bia pagare de le intrate de Statu lo usufructu al quattro et mezo per cento 165...
  7. ^ Padiglione, Carlo (1879). Di Giorgio Castriota Scanderbech e de' suoi discendenti narrazione. Stab. Tipografico del Cav. Francesco Giannini. p. 28. ...stati pagati così tremila appena sposata e ventiduemila dopo la morte di lui dal figliuolo che gli sarebbe nato Egli adunque accenna al modo a tenere nel caso che gli venissero figliuoli maschi ma anche che avesse donato i suoi feudi puramente e semplicemente senza riserba al cuna e senza considerare che gli sarebbero potuti venire figliuoli maschi avremmo noi potuto affermare che egli per quella donazione non avesse potuto aver figliuoli Certo tale atto non avrebbe potuto essere attaccato dai figli nati dopo di esso una volta che sullo stesso vi era il consenso del sovrano imperante perchè in quel tempo era legge il volere del principe Ed anche posteriormente che si ebbero leggi stabili indicanti il diritto di trasmissione non vedemmo che alcuna volta il sovrano a dimanda del possessore del feudo dispose secondo il volere di lui E non abbiamo visto anche ai nostri giorni simili disposi zioni e ratifiche 166 Ora se il duca di S Pier in Galatina allorchè fece l atto di donazione era in condizioni tali da non potergli mancare prole maschile e se giusta l opinione del Pa padia e la testimonianza dell epigrafe apposta alla sua tomba dal nipote Nicola Berardino Sanseverino egli so pravvisse ventidue anni a quell atto perchè i suoi figliuoli non dovrebbero essere quelli da noi di sopra nominati Che se essi non reclamarono i feudi aviti ciò avvenne per la potenza sterminata di Casa Sanseverino che ha cozzato 167 tanto di pari con le forze de Re che è stata più presso alla vittoria che alla perdita E non diremmo noi potente il Nicola Berardino Sanseverino figliuolo del l amico di Carlo V Pier Antonio cui fu concesso primo...
  8. ^ Padiglione, Carlo (1879). Di Giorgio Castriota Scanderbech e de' suoi discendenti narrazione. Stab. Tipografico del Cav. Francesco Giannini. p. 29. ...fra noi l onore del toson d oro 168 Non diremmo noi potente chi era signore di cinque città e trentadue castelli 169 Non diremo noi potente quel signore di cui gli storici dicono essere a quell ora il più considerevole per nume ro di luoghi e di vassalli fra quanti altri ve ne aveva nella monarchia di Spagna 170 Ma i figliuoli del duca pagarono mai i docati ventiduemila cui erano obbligati in caso di rivindica del feudo Ed ove non avessero a questo obbligo adempiuto come avrebbero potuto mai ria verlo E non potette forse il Sanseverino che dalle sto rie sappiamo assai generoso che dal Camilli 171 vien detto d animo largo e liberale e che dalle carte di famiglia 172 è detto il prodigo mettersi d accordo con i fratelli di D Erina pagando agli stessi altri denari perchè non ve nisse rivendicato il feudo Alle già fatte vorremo aggiungere altre osservazioni Aveva avuto il duca di S Pier in Galatina il per dono nell atto che faceva la donazione Nel modo largo com egli compilava tale atto non che dal regio assenso parrebbe di si A noi però nasce il sospetto che egli non l aveva avuto e che se il sovrano che aveva diritto di disporre a sua volontà di quei feudi ritornati a lui per la fellonia del duca gli permette l atto di donazione alla figlia il fece per segno di cortesia e di amorevolezza verso il Sanseverino E cade ancora in acconcio ricordare che il mal governo di D Ferrante Castriota fu tale che quei cittadini si videro nelle dure condizioni di portarne nel 1528 reclamo al vicerè per mezzo dei loro concitta dini Giovan Nicola Arcudi Gabriele e Pietro Verna leone 173 Ecco altra ragione per la quale i figli del Ca...
  9. ^ Padiglione, Carlo (1879). Di Giorgio Castriota Scanderbech e de' suoi discendenti narrazione. Stab. Tipografico del Cav. Francesco Giannini. p. 30. ...striota non reclamarono il feudo paterno ove la popola rità del Sanseverino per la sua larga e cortese vita a veva aumentato l avversione contro il Ferrante Che il Ferrante avesse avuto figliuoli noi lo ricaviamo dal Du fresne come dicemmo Lo venghiamo anche a sapere dal Tasselli 174 il quale parlando del duca di S Pier in Galatina dice che quando questi donava il feudo alla fi glia Erina che si sposava col Sanseverino non aveva al l ora vivente che quell unica figliuola Le parole all hora vivente non dicono abbastanza chiaro che ebbe in seguito altra prole Non tolgono ogni dubbio le parole dello scrit tore 175 quando dice che il feudo di Gagliano appartenne a D Giovanni Castriota figlio di D Federico figliuolo di D Ferrante duca di S Pier in Galatina Il qual feudo dice averlo Giovanni avuto ritornato da Pietro Antonio Sanseverino marito della Irene zia di lui 176 Benchè il lodato storico dica che il feudo venne re stituito a Giovanni pure noi troviamo che invece fu ven duto Però tal vendita pare a noi simulata leggendo in alcune carte conservate nell archivio di Stato di queste Province che nel 1587 il figliuolo della Erina Nicola Be rardino Sanseverino una con Gagliano vendè liberamente al magnifico D Giovanni Castriota Scandaribech Salignano ed Avigliano per Duc 9500 delli quali detto D Giovanni ne pretendeva dover havere dal detto Principe come erede del quondam duca di S Pietro avo di esso Principe di Duc 6000 per li quali nel 1548 lo aveva fatto conveni re nel SR Consiglio e li restanti D 3000 ce li aveva pagati nel 1579 Ma chi era l avo del principe di Bi signano Nicola Berardino Sanseverino Come il D Gio...
  10. ^ Padiglione, Carlo (1879). Di Giorgio Castriota Scanderbech e de' suoi discendenti narrazione. Stab. Tipografico del Cav. Francesco Giannini. p. 31. ...vanni Castriota gli si dichiarava erede Come il principe cedeva il feudo per asserti diritti e pagamenti L avo del principe era il duca di S Pier in Galatina Ferrante il D Giovanni si dichiara erede di questi perchè figliuolo di quel Federico che secondo il Tasselli era nato da Fer rante e la retrocessione del feudo è simulata dalle for me di una vendita perchè forse ciò era negli interessi del principe di Bisignano Che i discendenti di Giorgio oltre i feudatarii di Gagliano si trovavano ai suoi tempi anche in Calabria lo dice pure lo stesso Tasselli 177 11 Dufresne 178 parlando dei parecchi figliuoli di Fer rante ne nota uno a nome Achille ed è di questi sol tanto che noi terremo parola perchè è proprio da lui che discende l attuale marchese d Auletta D Antonio Ca striota Scanderbech Così avremo adempiuto al nostro com pito e lo faremo con documenti ineluttabili da resistere a qualsiasi critica sicuri di riuscire nello scopo prefissoci Da carte originali ed autentiche da medaglie e privilegii esistenti presso il marchese d Auletta riguardanti il marte d Albania avemmo la convinzione che da lui discese l at tuale possessore di quei documenti Ed invero se la pos sessione legittima di una cosa appartenuta ad altri è im mancabile indizio del diritto che ha di possederla come mai avrebbe il marchese potuto possedere tali documenti senza essere discendente di quella famiglia E che egli ne sia il discendente lo dimostreremo senza ambagi e sen za alcun dubbio Che un Achille Castriota Scanderbech avesse avuto esistenza e che fosse discendente dal gran propugnatore della fede lo dimostrano...
  11. ^ Padiglione, Carlo (1879). Di Giorgio Castriota Scanderbech e de' suoi discendenti narrazione. Stab. Tipografico del Cav. Francesco Giannini. p. 32. ...Un istrumento rogato in Cassano di Calabria per mano di notar Girolamo Siciliano il dì 18 settembre del l anno 1569 con cui Achille Castriota Scanderbech che si costituisce Ill Dominus D Achilles Castriota Scan derbech de Terra S Petri in Galatina compra dal ma gnifico Aurelio Verderame della stessa Città quoddam Or tale siccomorum diversis arboribus siccomorum arburatum situm et positum in Territorio et districtu Civitatis Cas sani in loco dicto li appicelli juxta suos notorios fines pro pretio et nomine pretii ducatorum ducentorum septuaginta ec Tale compra vendita è poscia confermata con l altro istrumento del d 22 febbraio del 1571 rogato per mano di notar Silvio de lo Laudo della stessa Cassano II Un decreto di provvisione della regia Camera della Sommaria in virtù di cui il dì 25 settembre del 1595 Don Pirro Castriota è esonerato da alcuni debiti contratti dal padre di lui D Achille prima che dalla terra di S Pier in Galatina sua patria fosse passato ad abitare nella Città di Cassano III Un ordine del principe di Bisignano Nicola Berar dino Sanseverino del dì 21 dicembre 1565 da Novellara al percettore della sua gabella della seta in le Provintie de Calabria col quale ingiunge pagarsi dalli denari dell esi genze di detta gabella al signor Don Achille Castriota de Scanderbech ducati ducento l anno per provisione come luogotenente della compagnia di gente d arme a a Che un Achille Castriota fosse stato luogotenente della Compa gnia del principe lo dice anchè l Aldimari 179 il quale lo ebbe a trarre da documenti che però non sono pervenuti fino a noi non hanno potuto es sere certamente le lettere da noi cennate chè altrimenti ne avrebbe fatto ricordo...
  12. ^ Martuscelli, Domenico (1818). Biography of the Illustrious Men of the Kingdom of Naples Decorated with their respective portraits · Volume 5. At Nicola Gervasi. ...Ecco come serive ad Erina Castriota seconda moglie di Pietro Antonio Sanseverino Principe di Bisignano...
  13. ^ Biscaglia, Carmela (2003). Il Liber iurium della città di Tricarico: Edizione. M. Congedo. ...Erina Castriota Scanderbeg duchessa di San Pietro in Galatina , contessa di Soleto , principessa di Bisignano , seconda moglie...
  14. ^ Elena Laura Calogero, Donato Mansueto (2007). The Italian Emblem A Collection of Essays. Glasgow Emblem Studies. p. 81. ISBN 978-0-8526-1832-5. ...She married Pietro Antonio Sanseverino, prince of Bisignano...
  15. ^ Hopf, Carl (1873). Chroniques gréco-romanes inédites ou peu connues, pub. avec notes et tables généalogiques. Weidmann. p. 533. ...Ép,: 1539 Pietrantonio Sanseverino, prince de Bisignano...
  16. ^ of California, University (1980). Studi meridionali Volumes 13-14. Casa editrice studi meridionali. p. 10. ...Erina ( Herina o Elena ) Castriota Scanderbeg , seconda moglie di Pietrantonio Sanseveri- no , a cui portò in dote 25.000 ducati e la signoria di S. Pietro in Galatina...
  17. ^ of California, University (1980). Studi meridionali Volumes 13-14. Casa editrice studi meridionali. p. 10. ...Erina morì a Morano Calabro il 15 settembre 1565 e fu sepolta ivi...
  18. ^ Austin Larson, Keith (1987). The Unaccompanied Madrigal in Naples from 1536 to 1654 Volume 1. Harvard University. ...His second wife, the mother of Nicolo Berardino Sanseverino, was Erina Castriota Scanderbeg, duchess of S. Pietro in Galatina...
  19. ^ Cocco, Giuseppe (2022). Viaggio in Molise con Lentezza Viaggi in Italia in compagnia dei Travelogue dei ViaggiAutori del Grand Tour. Penisolabella. ...Vittoria Sanseverino, figlia di Pietro Antonio Sanseverino, Duca di San Marco e Erina (Irene) Castriota, Contessa di Soleto e la coppia ebbe un unico figlio, Pietro Antonio di Capua, Marchese di Guglionesi (1569-1594), premorto al padre...
  20. ^ Austin Larson, Keith (1987). The Unaccompanied Madrigal in Naples from 1536 to 1654 Volume 1. M. Congedo. p. 332. ...Berardino Sanseverino ( b . shortly after 1535 ; d . 21 Nov. 1606 ) , fifth and last prince of Bisignano...
  21. ^ Dennistoun, James (1851). Memoirs of the Dukes of Urbino, Illustrating the Arms, Arts, and Litterature of Italy, from 1440 to 1630 In Three Volumes · Volume 3. Longman, Brown, Green and Longmans. p. 117. ...Isabella, married in 1565 to Nicolo Bernardino di Sanseverino, Prince of Bisignano, a Neapolitan noble-man, with a fine fortune but greatly encumbered. She was a princess of generous and attractive character, and died in 1619 without surviving issue....
  22. ^ of California, University (1980). Studi meridionali Volumes 13-1. Casa editrice studi meridionali. p. 10. ...e Nicola Bernardino , che sposò Isabella Della Rovere , figlia di...
  23. ^ of California, University (1980). Studi meridionali Volumes 13-1. Casa editrice studi meridionali. p. 10. ...Vittoria , che sposò Ferrante di Capua , duca di Termoli...